Helios 44M-4.
Obiettivo russo Helios-44M 58mm f2: copia Zeiss Biotar in abito nero.
Helios-44M-4, storico obiettivo normale per le reflex di piccolo formato. Prodotto nella fabbrica russa di Krasnogorsk KZM sulle specifiche dello Zeiss Biotar, è un obiettivo luminoso a sei lenti, anastigmatico. A seconda del modello presenta un rivestimento antiriflesso mono o multi-strato ed un diaframma a 6/8 lamelle. Inoltre presenta l'esatta corrispondenza dei piani di immagine visivo e fotografico.
Scheda tecnica:
Distanza focale: 58 mm
Diaframma rapporto 1:2
Angolo del campo visivo: 40 ° 28 '
Dimensioni dell'immagine, mm 24x36
Schema ottico: 6 elementi in 4 gruppi
Gamma di aperture diaframmi: 1:2 - 1: 16 Numero di lamelle diaframma: da 4 a 8 a seconda del modello Trattamento antiriflesso: mono o multi-strato a seconda il modello
Minima distanza messa a fuoco: 0,5 m
Risoluzione (0mm/10mm/20mm), lin / mm 46/33/26
Vignettatura geometrica: 58%
Attacco obiettivo: M42x1
Lunghezza obiettivo con tappi: 64 mm
Montatura filtri: 52mm
Peso, 0,3 kg
Cosa si intende esattamente per "è una copia dello Zeiss Biotar"?
Alla fine della seconda guerra mondiale gran parte della tecnologia e materiali della Zeiss cadde nelle mani dei russi. Poter disporre di una buona ottica era molto importante per i militari, e non c'è da meravigliarsi che i russi abbiano iniziato successivamente a produrre le proprie copie. Si ritiene che alcune delle prime versioni russe sono state effettivamente trovate nei magazzini tedesco, e assemblate da operai russi, sembravano identiche. Più tardi i russi avrebbero introdotto diversi miglioramenti, in questo obiettivo la cui costruzione era ancora basata su formule Zeiss, con l'ultima versione, # 7, prodotto nel 1993. Così la Helios si è basata sulla Biotar Zeiss e quindi tale obiettivo è considerato una "copia dello Zeiss Biotar". Ma ciò che è più sorprendente è l'eccellente costruzione e la qualità di questa ottica, come testimonia il venditore ucraino Gen Dvorak: "Per un prodotto di epoca sovietica, costruito in piena epoca comunista gode davvero di una qualità costruttiva insolitamente alta". Jan era sostenitore di quello che io considero "gioco alla roulette degli obiettivi Helios". Infatti nei vari forums in rete abbondano le storie di acquirenti simpatizzanti disposti ad acquistare più copie dello stesso obiettivo al fine di trovare "una buona", come testimonianza dei scadenti controlli di qualità. Tuttavia, (se si escludono le spese di spedizione internazionale), gli Helios sono relativamente a buon mercato, e una volta trovato uno buono, si viene premiati dell'insistenza.
Tra l'altro, questi obiettivi non sono nemmeno rari. Trattandosi di obiettivi in dotazione standard per le fotocamere russe Zenit, sono abbastanza facili da trovare. Diventa veramente difficile, tuttavia, trovare quelle copie con messa a fuoco liscia ed elementi ottici puliti in maniera impeccabile.
Considerata come una lente per ritratti in ambito delle reflex digitali (dove la focale 58 millimetri diventa una 92,8 millimetri), ritorna una focale molto utile che permette di ritrarre i volti da una distanza confortevole rispettandone le proporzioni (senza comprimere).
Bene, la mia copia del 44M è una di quelle "buone". Sia la messa a fuoco che l'apertura/chiusura gli anelli costituenti il diaframma sono lisci come il burro, e la qualità costruttiva è anche meglio di una Canon FD50 F1.4, (e questo è un solido obiettivo d'epoca).
Per alcuni potrebbe essere un problema il fatto che la ghiera dei diaframmi è priva di posizioni obbligate di arresto (click-stop): l'anello delle aperture prosegue infatti in modo continuo. Per me questo non è un problema, mi piace comunque. Utilizzando l'esposimetro della fotocamera, è molto facile impostare qualsiasi valore, anche intermedio, di diaframma a seconda la necessità della scena. D'altra parte, è molto facile cambiare accidentalmente l'apertura di diaframma armeggiando con l'anello di messa a fuoco.
Impressioni d'uso: si tratta di un obiettivo molto nitido. Durante le prove, diaframmando fino a f8, mi ha restituito immagini altrettanto taglienti come quelle di un 50mm f/1.4, di un 100mm f/2,8 macro, o di un f/135 F2L.
Scattando alla massima apertura (f / 2) la profondità di campo è sottile (limitata) come la lama di un rasoio!
Bokeh impegnativo. Il biotars non sono noti per avere uno sfocato impegnativo, dettagliato e vorticoso, (Con il 75mm è il più ovvio ottenerlo). Il 44M ha un bokeh vorticoso, ed è simile a quello ottenuto con una ottica Canon FD35 tilt-shift tenuta aperta e inclinata al estremo. Questo può costituire una distrazione per alcuni spettatori, in quanto può distogliere l'attenzione dal soggetto che è a fuoco.
La lente soffre facilmente di flare, ma questo in realtà è un effetto piacevole, e molto diverso dai flare riscontrati sugli obiettivi EF. Per evitarlo si rende necessario montare un paraluce. In assenza di flare, il contrasto è buono e questo restituisce buoni colori, che richiedono solo una lieve post correzione, sorprendente per un obiettivo con 'rivestimento antiriflesso singolo'.
Helios-44M-4, storico obiettivo normale per le reflex di piccolo formato. Prodotto nella fabbrica russa di Krasnogorsk KZM sulle specifiche dello Zeiss Biotar, è un obiettivo luminoso a sei lenti, anastigmatico. A seconda del modello presenta un rivestimento antiriflesso mono o multi-strato ed un diaframma a 6/8 lamelle. Inoltre presenta l'esatta corrispondenza dei piani di immagine visivo e fotografico.
Scheda tecnica:
Distanza focale: 58 mm
Diaframma rapporto 1:2
Angolo del campo visivo: 40 ° 28 '
Dimensioni dell'immagine, mm 24x36
Schema ottico: 6 elementi in 4 gruppi
Gamma di aperture diaframmi: 1:2 - 1: 16 Numero di lamelle diaframma: da 4 a 8 a seconda del modello Trattamento antiriflesso: mono o multi-strato a seconda il modello
Minima distanza messa a fuoco: 0,5 m
Risoluzione (0mm/10mm/20mm), lin / mm 46/33/26
Vignettatura geometrica: 58%
Attacco obiettivo: M42x1
Lunghezza obiettivo con tappi: 64 mm
Montatura filtri: 52mm
Peso, 0,3 kg
Cosa si intende esattamente per "è una copia dello Zeiss Biotar"?
Alla fine della seconda guerra mondiale gran parte della tecnologia e materiali della Zeiss cadde nelle mani dei russi. Poter disporre di una buona ottica era molto importante per i militari, e non c'è da meravigliarsi che i russi abbiano iniziato successivamente a produrre le proprie copie. Si ritiene che alcune delle prime versioni russe sono state effettivamente trovate nei magazzini tedesco, e assemblate da operai russi, sembravano identiche. Più tardi i russi avrebbero introdotto diversi miglioramenti, in questo obiettivo la cui costruzione era ancora basata su formule Zeiss, con l'ultima versione, # 7, prodotto nel 1993. Così la Helios si è basata sulla Biotar Zeiss e quindi tale obiettivo è considerato una "copia dello Zeiss Biotar". Ma ciò che è più sorprendente è l'eccellente costruzione e la qualità di questa ottica, come testimonia il venditore ucraino Gen Dvorak: "Per un prodotto di epoca sovietica, costruito in piena epoca comunista gode davvero di una qualità costruttiva insolitamente alta". Jan era sostenitore di quello che io considero "gioco alla roulette degli obiettivi Helios". Infatti nei vari forums in rete abbondano le storie di acquirenti simpatizzanti disposti ad acquistare più copie dello stesso obiettivo al fine di trovare "una buona", come testimonianza dei scadenti controlli di qualità. Tuttavia, (se si escludono le spese di spedizione internazionale), gli Helios sono relativamente a buon mercato, e una volta trovato uno buono, si viene premiati dell'insistenza.
Tra l'altro, questi obiettivi non sono nemmeno rari. Trattandosi di obiettivi in dotazione standard per le fotocamere russe Zenit, sono abbastanza facili da trovare. Diventa veramente difficile, tuttavia, trovare quelle copie con messa a fuoco liscia ed elementi ottici puliti in maniera impeccabile.
Considerata come una lente per ritratti in ambito delle reflex digitali (dove la focale 58 millimetri diventa una 92,8 millimetri), ritorna una focale molto utile che permette di ritrarre i volti da una distanza confortevole rispettandone le proporzioni (senza comprimere).
Bene, la mia copia del 44M è una di quelle "buone". Sia la messa a fuoco che l'apertura/chiusura gli anelli costituenti il diaframma sono lisci come il burro, e la qualità costruttiva è anche meglio di una Canon FD50 F1.4, (e questo è un solido obiettivo d'epoca).
Per alcuni potrebbe essere un problema il fatto che la ghiera dei diaframmi è priva di posizioni obbligate di arresto (click-stop): l'anello delle aperture prosegue infatti in modo continuo. Per me questo non è un problema, mi piace comunque. Utilizzando l'esposimetro della fotocamera, è molto facile impostare qualsiasi valore, anche intermedio, di diaframma a seconda la necessità della scena. D'altra parte, è molto facile cambiare accidentalmente l'apertura di diaframma armeggiando con l'anello di messa a fuoco.
Impressioni d'uso: si tratta di un obiettivo molto nitido. Durante le prove, diaframmando fino a f8, mi ha restituito immagini altrettanto taglienti come quelle di un 50mm f/1.4, di un 100mm f/2,8 macro, o di un f/135 F2L.
Scattando alla massima apertura (f / 2) la profondità di campo è sottile (limitata) come la lama di un rasoio!
Bokeh impegnativo. Il biotars non sono noti per avere uno sfocato impegnativo, dettagliato e vorticoso, (Con il 75mm è il più ovvio ottenerlo). Il 44M ha un bokeh vorticoso, ed è simile a quello ottenuto con una ottica Canon FD35 tilt-shift tenuta aperta e inclinata al estremo. Questo può costituire una distrazione per alcuni spettatori, in quanto può distogliere l'attenzione dal soggetto che è a fuoco.
La lente soffre facilmente di flare, ma questo in realtà è un effetto piacevole, e molto diverso dai flare riscontrati sugli obiettivi EF. Per evitarlo si rende necessario montare un paraluce. In assenza di flare, il contrasto è buono e questo restituisce buoni colori, che richiedono solo una lieve post correzione, sorprendente per un obiettivo con 'rivestimento antiriflesso singolo'.
Schema otticco: Helios 44M-4
Modelli di Helios 58mm f/2:
Helios 44 2 / 58 mm attacco M39 Leica, a preselezione "zebra" (MMZ, Zenit 3M kitlens)
Helios 44-2 2 / 58 mm a preselezione nero (Valdai)
Helios 44M-2 2 / 58 mm
Helios 44M-3 2 / 58 mm MC (MMZ)
Helios 44M-4 2 / 58 mm (KMZ)
Helios 44M-4 2 / 58 mm MC (Valdai)
Helios 44M-6 2 / 58 mm (Vologda, attacco frontale per filtri da 49mm).
Helios 44 2 / 58 mm attacco M39 Leica, a preselezione "zebra" (MMZ, Zenit 3M kitlens)
Helios 44-2 2 / 58 mm a preselezione nero (Valdai)
Helios 44M-2 2 / 58 mm
Helios 44M-3 2 / 58 mm MC (MMZ)
Helios 44M-4 2 / 58 mm (KMZ)
Helios 44M-4 2 / 58 mm MC (Valdai)
Helios 44M-6 2 / 58 mm (Vologda, attacco frontale per filtri da 49mm).
Jupiter 9, 85mm f/2: obiettivo da ritratto
Caratteristiche tecniche:
Focale: 85 mm
Apertura massima: f2
Angolo di ripresa: 28,5°
Raggio di messa a fuoco: 0,8m - infinito
Aperture diafr. max/min: 1:2 - 1:16
Distanza min. di messa a fuoco: 45,5mm
Tipo di attacco obiettivo: M42 x 1
Filetto di attacco: M49 x 0,75
Risoluzione, mm-1, min.:
- in centro: 33
- fuori centro: 18
Fattore di trasmissione luce: 0,85
Fattore di diffusione luce: 0,05
Dimensioni esterne: Diam. 66 x 72m
Peso con custodia obiettivo: 0,380 Kg
Obiettivo russo prodotto nel 1975 dalla fabbrica di Krasnogorsk (Russia) su specifiche tecniche dello Zeiss Sonnar 85mm f/2 di cui ne è copia fedele. Il diaframma opera in modalità a preselezione tramite doppia ghiera: chiudendo la prima si sceglie il valore di diaframma desiderato che resta però momentaneamente aperto per permettere la messa a fuoco a TA, solo agendo sulla seconda ghiera l'obiettivo si regola sull'apertura diaframmatica prescelta impostandola di fatto. Ottica connotata da una doppia anima: a TA è uniformemente soffice, ideale per i ritratti; chiudendo sino ad F/4 regala uno sfocato morbido, sognato, come fosse un acquarello.
Diaframmando ancora diviene tagliente come un rasoio, da centro a bordo lente, regalando una risoluzione che parecchie ottiche moderne si sognano... Il Jupiter – 9 85mm f/2 vanta una costruzione molto solida, interamente in metallo, con un diaframma a 15 lamelle che restituiscono immagini di una morbidezza onirica alle grandi aperture mentre diventa tagliente come una lama alle più piccole. Le sue proverbiali morbidezza alle grandi apertura (sfocato straordinario) e nitidezza rendono questo obiettivo uno dei più ricercati nel campo della ritrattistica. Il trattamento antiriflesso multistrato, presente nelle versioni più recenti, contribuisce in modo decisivo alla pulizia delle immagini. L'obiettivo viene solitamente proposto nella sua custodia protettiva a campana.
Cenni storici: Con la fine della seconda guerra mondiale (aprile 1945), la Germania fu divisa in quattro zone, una sotto il controllo sovietico e tre sotto il controllo degli Alleati. Dresda, la città sede della Zeiss Ikon e della Fondazione Zeiss, si trovava nella zona di influenza sovietica. Jena, la sede della Carl Zeiss (dove venivano prodotti gli obiettivi), si trovava ad ovest di Dresda, ma ancora nella zona sovietica. A partire dal 1948 iniziò a Krasnogorsk (Russia) una produzione di ottiche gemelle alle Zeiss di Jena, marchiate col nome di Jupiter (Zeus) e destinate a corredare le fotocamere Kiev e Zorki.
Rubinar MC 1000 mm f/10: obiettivo catadiottrico (a specchio)
Scheda Tecnica:
Lunghezza focale: mm 1000
Apertura geometrica relativa: 1:10
(Valore reale di diaframma: 16)
Angolo del campo visivo: gradi 2,5
Raggio di messa a fuoco: da 4 m all' infinito
Distanza minima di lavoro: 45,5 mm
Potere risolutivo all'infinito: -1 mm:
-al centro campo: 50
-oltre il bordo del campo: 35
Tipo di attacco dell'obiettivo: M42x1
Filettatura per filtri, accessori e paraluce: M116x1
Collegamento filettatura per treppiede: da 1 / 4
Slittamento comune per gli accessori: mm 122
Lunghezza dell'obiettivo: mm 210
Diametro filtri: mm 125
Peso senza paraluce: 2,3 kg
Kit di vendita:
Obiettivo 1 pz
filtro UV-1.4x 1 pz
filtro O-4x 1 pz
filtro YG-8x 1 pz
Coperchio frontale 1 pz
Coperchio posteriore 1 pz
Paraluce 1 pz
Custodia in pelle
Manuale istruzioni 1 copia
I catadiottrici sono degli obiettivi di lunga focale il cui schema costruttivo, simile a quello dei telescopi, comprende sia specchi che lenti. Gli specchi azzeranno le abberrazioni cromatiche ed aiutano a ridurre le dimensioni ed il peso dell'obiettivo grazie ad un gioco di fasci di luce incidenti che si riflettono e vengono rimbalzati da uno specchio all'altro. Le lenti in vetro invece servono per la correzione delle aberrazioni sferiche.
Gli obiettivi a specchio non dispongono di un diaframma variabile (questo obiettivo ha un'apertura fissa = 10), quindi per regolare la quantità di luce da far arrivare sul piano pellicola bisogna usare i classici filtri ND (a densità neutrale). Caratteristica di questi obiettivi è la trasformazione dei punti luminosi fuori fuoco dell'immagine in annelli che può conferire un'interpretazione artistica in un immagine altrimenti banale (veda foto di esempio sotto).
Questo catadiottrico non è certo un obiettivo tascabile, ma sicuramente è molto più leggero e compatto di uno convenzionale (a sole lenti) di pari focale. Oltre a permettere al fotografo di avvicinare soggetti distanti, impossibili da fotografare diversamente, questo obiettivo da la possibilità di interpretare "creativamente", cioè dalle solite distanze, inquadrature che altrimenti ci sarebbero sfuggite. L'area di messa a fuoco di questo catadiottrico va dai 4 metri all'infinito ma, grazie alla sua lunghezza focale da 1000mm (che possono diventare 1600mm se montato su una reflex digitale), già da questa distanza può restituire delle foto "macro".
Adoperare un catadiottrico "spinto" può essere un'esperienza davvero divertente, anche per un fotografo esperto. La qualità non è niente male, ed anche se la nitidezza ed il contrasto sono di poco inferiori a quelli ottenibili con le consuete ottiche a lenti (di costo "stratosferico"), sono comunque più che sufficienti per esigenze generiche. Si possono catturare foto altrimenti impensabili e anche se non si tratta certo di un obiettivo che useremo tutti i giorni, il catadiottrico può essere un valido stimolo per rimettere in moto una creatività magari un po' imballata e, più in generale, per aiutarci a (ri)scoprire il piacere di fotografare, proprio grazie alle sue particolarità. Con un adatatore aggiuntivo di facile reperibilità può essere trasformato in un potente telescopio di osservazione stellare, permettendoci anche di fotografare ciò che viene visualizzato nel mirino. L'obiettivo è contenuto nella sua valigetta di cuoio e corredato dal suo paraluce in metallo ed una serie di filtri (UV-1.4*, O-4*, YG-8*) che ne aumentano ulteriormente la versalità. L'obiettivo e' adattabile ad ogni tipo di macchina reflex (sia analogica che digitale), gli adattatori si trovano tranquillamente nei negozi specializzati. La sua lunghezza è di 21.00 cm, la lente frontale ha un diametro di 125 mm e pesa 2.3 Kg.
Catadiottrici russi della serie più moderna ("Rubinar") o di quella precedente (i famosi MTO) sono disponibili nelle focali 500mm (versione luminosa con f/5.6, versione compatta con f/8) e 300mm. Essendo degli obiettivi leggeri e compatti trovano frequentemente applicazione nella "caccia fotografica" specialmente quando di desidera fotografare animali sospettosi e difficili da avvicinare fisicamente. Ben si prestano in questo le versioni compatte da 500 e 300 mm che, a differenza della focale 1000mm, permettono anche un uso a mano libera (senza treppiede) avendo l'accortezza di adoperarli con pellicole sensibili (400/800 ASA). Seguono esempi di foto scattate con l'impiego dell'obiettivo catadiottrico 1000mm e del suo fratellino minore MTO 500mm f/8.
Recensione effettuata da riviste specializzate: "Ottimo obiettivo rispetto al prezzo, ha un ottimo contrasto che fornisce immagini brillanti e, in apparenza, molto nitide."°
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Interpretazione artistica di un'immagine altrimenti "convenzionale":
Grazie alla caratteristica dei cattadiottrici, derivante dalla presenza degli specchi nel loro schema ottico, di trasformare i punti luminosi fuori fuoco di un' immagine in anelli si riesce facilmente a trasformare il fogliame di un comune albero in un insieme di punti luminosi.
Per dare un'interpretazione artistica alla scena ripresa è sufficiente rinunciare ad una messa a fuoco nitida e scegliere uno sfocato piacevole, che permette comunque di riconoscere il soggetto ripreso. Che ve ne pare?
MTO 3M-5CA 500mm f/8: obiettivo catadiottrico russo
Scheda tecnica:
Lunghezza focale 500 mm
Apertura massima (unica) 1:8
Angolo di visione 5° (gradi)
Area di messa a fuoco 4m-infinito
Distanza di lavoro 45,5 mm
Attacco M42x1 (a vite)
Montatura filtri M72 x 0,75
Risoluzione a centro 42 minimo
Risoluzione fuori centro 20 minimo
Fattore trasmissione luce 0,75 minimo
Fattore diffusione luce 0,003 max
Peso (sola lente) 512 gr
Peso (lente + paraluce) 578 gr
Lunghezza (sola lente) 11,00 cm
Lunghezza (lente + paraluce) 16,5 cm
Troverete dei commenti utili su questa lente ai siti:
http://www.nadir.it/ob-fot/catadiottrici1/default.htm
http://www.rugift.com/photocameras/rubi ... ameras.htm
http://www.fotografiareflex.net/zenit1.html
http://www.geocities.com/astrou74/astro ... #accessori
L' obiettivo è cotruito secondo la tradizione russa (metallo solido!) e ti sorprende per la sua compatezza: dimensioni all' incirca di un 200 mm... Ma non appena ci guardi "dentro" te ne accorgi che quello che stai tenendo in mano è un lungo tele dal potere di ingrandimento di 10x con tutto ciò che ne consegue...
Vale a dire, serve avere mano ferma o trepiede e pellicola ad alta sensibilità se vuoi scattare a mano libera. Io ho impiegato una pellicola a 400 ASA per provarlo e la giornata era bella luminosa. Con tutto ciò il massimo della velocità di otturazione indicato dall' esposimetro della mia Praktica BX20 era di 1/1000 mentre normalmente lavoravo con 1/500 (valore soglia rischio mosso!).
La lente è leggera (per la sua lunghezza ottica) e si impugna molto bene. Tuttavia non è facile mettere a fuoco con questo tele a causa del valore basso di diaframma (fisso pari a otto) e dello spezzamento dell' immagine tipico del mirino centrale delle Praktica recenti. Serve a volte l' oculare Praktica che moltiplica la parte centrale dell' inquadratura aiutandoti a mettere bene a fuoco.
Una caratteristica particolare dei catadiottrici è rappresentata dalla presenza di anelli luminosi nelle zone luminose fuori fuoco delle foto scattate con essi.
In sintesi: Ottime prestazioni rispetto al prezzo, ha un ottimo contrasto che fornisce immagini brillanti e, in apparenza, molto nitide. In seguito riporto una votazione ottenuta in confronto ai suoi 4 concorrenti (trovata sui suddetti siti web):
3M-5CA: risolvenza 7/contrasto 10
Nikon: risolvenza 10/contrasto 10 (ma costa molto di più)
Yashica: risolvenza 7/contrasto 8
Sigma: risolvenza 7/contrasto 6
Tokina: risolvenza 5/contrasto 7
Tamron: risolvenza 8/contrasto 8
Soligor: risolvenza 5/contrasto 6.
Per uno che come me sente molto il bisogno di stare "leggero" perchè fa trekking o comunque percorre distanze lunghe durante le battute fotografiche questo tipo di tele è molto utile. Non può concorrere con i tele a lenti in fatto di qualità di immagine catturata ma neanche loro possono concorrere con l' MTO in fatto di compattezza e leggerezza... E poi tutto sommato le foto ottenute con questo catadiottrico non sono niente male (non mi riferisco alle mie ma a quelle di chi è veramente bravo a fare fotografie).
Lunghezza focale 500 mm
Apertura massima (unica) 1:8
Angolo di visione 5° (gradi)
Area di messa a fuoco 4m-infinito
Distanza di lavoro 45,5 mm
Attacco M42x1 (a vite)
Montatura filtri M72 x 0,75
Risoluzione a centro 42 minimo
Risoluzione fuori centro 20 minimo
Fattore trasmissione luce 0,75 minimo
Fattore diffusione luce 0,003 max
Peso (sola lente) 512 gr
Peso (lente + paraluce) 578 gr
Lunghezza (sola lente) 11,00 cm
Lunghezza (lente + paraluce) 16,5 cm
Troverete dei commenti utili su questa lente ai siti:
http://www.nadir.it/ob-fot/catadiottrici1/default.htm
http://www.rugift.com/photocameras/rubi ... ameras.htm
http://www.fotografiareflex.net/zenit1.html
http://www.geocities.com/astrou74/astro ... #accessori
L' obiettivo è cotruito secondo la tradizione russa (metallo solido!) e ti sorprende per la sua compatezza: dimensioni all' incirca di un 200 mm... Ma non appena ci guardi "dentro" te ne accorgi che quello che stai tenendo in mano è un lungo tele dal potere di ingrandimento di 10x con tutto ciò che ne consegue...
Vale a dire, serve avere mano ferma o trepiede e pellicola ad alta sensibilità se vuoi scattare a mano libera. Io ho impiegato una pellicola a 400 ASA per provarlo e la giornata era bella luminosa. Con tutto ciò il massimo della velocità di otturazione indicato dall' esposimetro della mia Praktica BX20 era di 1/1000 mentre normalmente lavoravo con 1/500 (valore soglia rischio mosso!).
La lente è leggera (per la sua lunghezza ottica) e si impugna molto bene. Tuttavia non è facile mettere a fuoco con questo tele a causa del valore basso di diaframma (fisso pari a otto) e dello spezzamento dell' immagine tipico del mirino centrale delle Praktica recenti. Serve a volte l' oculare Praktica che moltiplica la parte centrale dell' inquadratura aiutandoti a mettere bene a fuoco.
Una caratteristica particolare dei catadiottrici è rappresentata dalla presenza di anelli luminosi nelle zone luminose fuori fuoco delle foto scattate con essi.
In sintesi: Ottime prestazioni rispetto al prezzo, ha un ottimo contrasto che fornisce immagini brillanti e, in apparenza, molto nitide. In seguito riporto una votazione ottenuta in confronto ai suoi 4 concorrenti (trovata sui suddetti siti web):
3M-5CA: risolvenza 7/contrasto 10
Nikon: risolvenza 10/contrasto 10 (ma costa molto di più)
Yashica: risolvenza 7/contrasto 8
Sigma: risolvenza 7/contrasto 6
Tokina: risolvenza 5/contrasto 7
Tamron: risolvenza 8/contrasto 8
Soligor: risolvenza 5/contrasto 6.
Per uno che come me sente molto il bisogno di stare "leggero" perchè fa trekking o comunque percorre distanze lunghe durante le battute fotografiche questo tipo di tele è molto utile. Non può concorrere con i tele a lenti in fatto di qualità di immagine catturata ma neanche loro possono concorrere con l' MTO in fatto di compattezza e leggerezza... E poi tutto sommato le foto ottenute con questo catadiottrico non sono niente male (non mi riferisco alle mie ma a quelle di chi è veramente bravo a fare fotografie).